Lucio (1928-2014) vive e lavora a Modena nella sua casa studio di Via del teatro, una specie di Wunderkammer della quale, in passato, apriva le porte per mostrare i propri lavori. Artista schivo, non ama molto le gallerie e gli spazi privati. La sua vita è inestricabilmente intrecciata a quella degli oggetti tra cui vive e che assembla svelandone la storia interiore. Così gli oggetti, lontani dal loro abituale valore d'uso, ci parlano di sé divenendo per noi fonte di sconfinata meraviglia.
Anche i Taccuini, scritti apparentemente in forma di diario, diventano oggetti, non solo perché costellati di immagini, quasi miniature che accompagnano il testo, ma anche perché la scrittura stessa , minuscola, si fa materia, faticosa traccia di un significato quasi perduto, graffiata sulla parete del foglio, in un monologo interiore, segreto quasi anche all'artista.